Da sua nonna Swiv impara milioni di cose indispensabili e del tutto inutili, essenziali e strampalate. Soprattutto impara a ridere sempre e non mollare mai. «Siamo tutte combattenti. Siamo una famiglia di combattenti»: sua nonna Elvira, incontenibile e meravigliosamente irriverente, sua mamma «Mooshie», lunatica e pericolosamente incinta, e lei, Swiv, un vulcano di parole e idee da brandire contro le avversità. Ridere, combattere, semmai piangere, ma tutte insieme, perché «disfunzionale» può non essere cosí male, se si accompagna a una famiglia come la sua. E poi si sa, le battaglie solitarie sono le piú dure. «Toews non si limita a raccontare una storia, lei apparecchia un mondo intero». Joshua Ferris «Divertente, triste e meravigliosamente tenero». «Kirkus Reviews» Swiv è stata espulsa da scuola per rissa - non per la prima volta - e lo scrive a un padre che non c'è, come gli racconta tutto quel che capita nella sua piccola, strampalata famiglia. Questa volta a scuola non ci torna, l'ha deciso. Alle adulte di casa dovrà star bene: del resto sua madre, in rotta con il regista della pièce teatrale nella quale recita, al terzo trimestre di gravidanza e sempre pronta a tirar fuori «l'artiglieria pesante», come Swiv definisce le sue incontenibili e preoccupanti crisi di rabbia, ha altro a cui badare. E quanto a sua nonna Elvira, bè, ci penserà lei all'istruzione casalinga della nipotina: una «riunione di redazione» ogni mattina, tanto per fissare gli obiettivi, e poi via, lezioni di matematica insolubile, analisi dei sogni, Sudoku, scrittura di ricordi, lettere a Dio e ai figli non nati, Fatti memorabili, Il paroliere, il tutto con il sottofondo a volume spiegato di partorienti e gente assassinata nei telefilm in tv, o dei berci della partita ogni volta che giocano i Raptors.