"Questo tema e' breve, Signora Sadeed. Si intitola Madrepatria, e dice che ognuno ama il luogo dov e' nato".
Queste parole credo che riassumano il messaggio che la scrittrice ha voluto trasmettere attraverso questo libro.
Suraya, afghana, si e' trasferita con il marito negli Stati Uniti, dove conduce una vita circondata da agi e ricchezze, fino a quando un evento sconvolgera' definitivamente la sua esistenza. Decide cosi' di dedicare anima e corpo al suo Paese d'origine, da lei mai dimenticato, sconvolto da guerre e invasioni. Una volta arrivata a Kabul si rende conto delle condizioni in cui versa il suo popolo distrutto prima dall'invasione sovietica e ora dal regime talebano. Fonda la HTAC, associazione che si occupa di fornire assistenza sanitaria alle vittime, soprattutto bambini, e istruzione alle donne, istruzione che era assolutamente bandita dal regime.
Attraverso mille difficolta' e nel corso degli anni riuscira' a costruire ospedali e scuole, in luoghi che ormai si potevano definire dimenticati dal mondo. E nonostante l'attacco terroristico dell'11 settembre saranno proprio gli Americani stessi, sfidando ogni pregiudizio e sovvenzionando la fondazione, ad aiutarla maggiormente a portare avanti il suo progetto, quello di ridare dignita' ad un popolo, il suo popolo, che ormai non si poteva neanche più definire tale.
Recensione By Roberta