Che cos'è il male assoluto? Una terribile domanda che nello straordinario romanzo di Stevens ha una lucida e fredda risposta: Thomas Bishop.
Traendo spunto dal caso Chessman che ha sconvolto l'opinione pubblica nell'America degli anni'60, il nostro antieroe identifica l'orrore alle sue estreme conseguenze: vessato e seviziato sin dalla sua più tenera età da una madre irresponsabile e insoddisfatta di un vita precaria e di stenti, all'età di soli dieci anni finisce in un manicomio criminale. Dal quale abilmente quindici anni più tardi riuscirà ad evadere. Da questo momento comincia il viaggio verso l'orrore. Chicago, Las Vegas. New York. Ipnoticamente attratto dalle donne nel confronto delle quali nutre un odio recondito e nel confronto delle quali non avrà remore alcune nell'accanirsi torturandole, seviziandole per poi ucciderle. Sullo sfondo un'America che guarda atterrita. Una nazione che si sta interrogando sull'utilizzo o meno della pena capitale. Personaggi tratteggiati divinamente. Umani alcuni; freddi e spietati altri. Un ritratto preciso e perfetto da una delle penne più autentiche del NOIR d'autore. Pubblicato nel 1979 e giunto sui nostri scaffali nel 2010. Stevens è stato fonte d'ispirazione per altri grandi: da Ellroy a King. Da Thomas Harris sino a Ed Bunker.
Si ritiene che da questo romanzo sia poi nato il genere letterario dei Serial-Killer. E noi non abbiamo difficoltà alcuna nel confermarlo.
