STENDHAL IL MILANESE DI GRENOBLE
Stendhal, al secolo Henri Beyle (nato nel 1783, lo stesso anno della fondazione della Società del Giardino, il più antico circolo cittadino, di cui ricorre oggi il 230° anniversario), uno dei maggiori scrittori francesi dell'Ottocento, affermava: "Io non sento affatto l'incanto della mia patria, anzi nutro per il luogo ove sono nato una ripugnanza che arriva al disgusto fisico". Si sentiva, al contrario, "italiano": sin dal 1800, infatti, quando raggiunse l'armata napoleonica in Italia, riconobbe quest'ultima come sua patria d'elezione. E si sentiva ancor più "milanese", al punto di volere che sulla sua pietra tombale fosse scolpita l'epigrafe: Qui giace Arrigo Beyle Milanese. Stendhal amò moltissimo Milano, tant'è che la prima volta che vi giunse, la città con la sua architettura, i suoi cortili suggestivi, i paesaggi che ancora era possibile scorgere al di là delle case, produsse in lui un meraviglioso effetto di stupore e ammirazione che lo accompagnò per tutta la vita. Nel corso della sua avventurosa e travagliata esistenza, Stendhal dimorò in città per circa sei anni e non mancò, nei suoi scritti, di narrarne gli aspetti per lui più suggestivi e struggenti, quasi come un innamorato che descrive la donna amata.
Autore: Bruno Pellegrino
Editore: Meravigli