Nel comune di Valsolda, dieci frazioni per un totale di milleottocento anime racchiuse tra il lago di Lugano e i monti lariani, soggiornò a lungo, in una bellissima Villa affacciata sul lago, l’autore di “Piccolo mondo antico”.
Ed è proprio al pontile di Villa Fogazzaro che una tiepida domenica di maggio il sacerdote del paese rinviene un cadavere, orrendamente deturpato a causa della lunga permanenza in acqua. Date le condizioni della salma, l’unico elemento immediatamente accertato è che si tratta di una
donna. Ma non sembra che da Valsolda siano scomparse donne, negli ultimi tempi…
Chiamati a indagare sono la Stazione dei Carabinieri di Porlezza e, in seguito, la struttura gerarchicamente superiore, la Tenenza di Menaggio.
E così, in quel luogo incantato in cui nulla parla di morte, la giovanissima tenente Daria Mastrangelo, appena uscita dalla Scuola Ufficiali di Roma e al suo primo incarico, si mette al lavoro per dare un nome al cadavere e scoprire il motivo della sua morte, in un alternarsi di momenti di
esaltazione e di scoraggiamento.
Accanto a lei si muove un variegato mondo di figure ora rassicuranti, ora inquietanti, ora ambigue.
Mentre le indagini proseguono tra false piste e convinzioni infondate, la tenente Mastrangelo percorre una strada tutta sua, giungendo così a scoprire che dietro alla bellezza può celarsi il più inquietante degli orrori.